Descrizione
Aceto balsamico di Modena IGP selezione Pratichiera
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena occupa un posto di grande prestigio in cucina. La sua estrema versatilità  fa si che questo condimento si sposi bene con i formaggi stagionati e a pasta dura, con le verdure crude, con i risotti, con le carni bollite o alla griglia, con il pesce, con le frittate, la frutta e il gelato. Per questa sua duttilità  , l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena viene utilizzato per impreziosire antipasti, primi piatti, secondi piatti e dessert. Addirittura l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena extra-vecchio è spesso usato come digestivo a fine pasto sorseggiandone un cucchiaino da caffè.
Salvo rare eccezioni, si consiglia sempre di utilizzare l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena a crudo, aggiungendolo all’ultimo momento alle portate che vanno servite calde, per preservare e gustare al meglio il suo ricco sapore.
Qualunque sia il suo utilizzo, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena va sempre dosato in maniera oculata per evitare di coprire gli altri sapori a cui si abbina. Anche se si lascia sempre spazio al gusto personale, si consiglia di non superare il dosaggio di un paio di cucchiaini a persona.
Va anche detto che ogni Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è un mondo a se, con proprie caratteristiche organolettiche. Ci sono aceti per i quali prevale un gusto pieno e rotondo, altri dove si sente più una robusta acidità  o una particolare aromaticità  dovuta al legno delle botti nelle quali sono invecchiati, e questo fa la differenza anche sugli abbinamenti ad altri alimenti. Per esempio con le verdure crude si abbina meglio un aceto balsamico tradizionale relativamente giovane che presenta una più spiccata acidità  , mentre per i cibi cotti che vanno serviti caldi si preferisce un aceto balsamico tradizionale più maturo in grado di sprigionare la sua pienezza di sapore.