✍️ Il Decamerone e la Celebrazione del Bengodi - Pratichiera

✍️ Il Decamerone e la Celebrazione del Bengodi

La correlazione tra il Decamerone di Giovanni Boccaccio e il Parmigiano Reggiano è un gioiello della storia gastronomica, poiché il formaggio riceve un'epica citazione che ne testimonia la fama e il prestigio già nel XIV secolo.


La Novella e l'Anno 1349


Il Decamerone fu scritto da Boccaccio intorno al 1349-1353. È proprio in questo capolavoro che il Parmigiano fa la sua apparizione più celebre, non come un semplice prodotto alimentare, ma come parte integrante di un sogno utopico.
La citazione si trova nella Novella III della Giornata VIII, dove Boccaccio descrive il leggendario Paese di Bengodi. Questo paese è l'apoteosi del piacere e dell'abbondanza, un luogo dove la fatica è bandita e ogni desiderio è immediatamente esaudito.


La Montagna di Formaggio 🧀


Nella descrizione di Bengodi, Boccaccio usa il formaggio come simbolo ultimo della ricchezza e dell'edonismo:
> «Et eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che fare maccheroni e raviuoli e cuocerli in brodo di capponi, e poi li gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava, più se n’aveva.»


La Rilevanza Storica


Questa vivida immagine non è una scelta casuale:

  • Status di Prodotto di Lusso: Boccaccio non cita un formaggio qualsiasi, ma il "parmigiano". Questo dimostra che, a metà del Trecento, il formaggio prodotto tra Parma e Reggio (il caseus parmensis) aveva già acquisito una fama eccezionale e un valore commerciale tale da essere associato al lusso e all'opulenza. Era conosciuto e desiderato ben oltre i confini emiliani, arrivando a Firenze, dove Boccaccio scriveva.
  • Tecnica di Consumo: L'uso del formaggio "grattugiato" sulla pasta testimonia che l'abitudine, che oggi ci è familiare, era già la modalità d'uso prevalente per questo formaggio stagionato e di pasta dura, evidenziandone la consistenza granulosa e la capacità di insaporire i piatti.
  • Lunga Conservazione: L'associazione del Parmigiano a un luogo utopico di abbondanza sottolinea implicitamente la sua caratteristica fondamentale: la lunga conservazione. Mentre altri cibi deperivano rapidamente, il formaggio a grana poteva essere immagazzinato e consumato a distanza di tempo e di spazio, rendendolo l'alimento ideale per rappresentare l'inesauribile ricchezza di Bengodi.

In conclusione, la citazione nel Decamerone non è solo una curiosità letteraria, ma il più autorevole e affettuoso riconoscimento storico della popolarità, della qualità e della consolidata tecnica di consumo del Parmigiano Reggiano oltre settecento anni fa. È la prova che il formaggio era già il "Re" della tavola italiana.

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