Fontevivo e le origini del Parmigiano Reggiano - Pratichiera

Fontevivo e le origini del Parmigiano Reggiano

la correlazione tra Fontevivo, i Cistercensi e il Parmigiano Reggiano è profonda e risale al Medioevo, costituendo uno dei pilastri storici della nascita di questo formaggio.

🏰 Il Ruolo Chiave dei Monaci Cistercensi e Benedettini

L'origine del Parmigiano Reggiano (o caseus parmensis, come era chiamato in passato) è strettamente legata all'attività dei grandi ordini monastici medievali, in particolare i Benedettini e i Cistercensi.

1. La Necessità di un Formaggio a Lunga Conservazione

Nel XII secolo, la crescente produzione di latte nelle vaste proprietà terriere monastiche (note come "grangie") creò la necessità di trovare un modo per conservare l'eccesso di prodotto. I monaci, noti per le loro capacità agrarie e tecniche, cercarono un formaggio che potesse durare a lungo e resistere ai lunghi viaggi commerciali.

  • Innovazione Tecnica: Utilizzando il latte vaccino e applicando una tecnica di cottura della cagliata (probabilmente mutuata dalle tradizioni casearie d'Oltralpe), unita all'uso del sale di Salsomaggiore, i monaci crearono un formaggio a pasta dura e asciutta, di grandi dimensioni, ideale per la conservazione e il commercio a lunga distanza. Questo è il progenitore diretto del moderno Parmigiano Reggiano.
  • Gestione Agraria: La loro organizzazione (che prevedeva grandi allevamenti, l'uso del fieno per l'alimentazione del bestiame e le prime forme di caseifici annessi) fornì la base logistica ed economica per una produzione su larga scala.

📍 Fontevivo: Un Centro Cistercense Cruciale

Fontevivo si inserisce in questo contesto non a caso: è la sede di una delle più antiche e influenti abbazie cistercensi dell'area parmense: l'Abbazia di San Bernardo (fondata nel 1142).

La Posizione Geografica Strategica

L'abbazia di Fontevivo sorgeva in una delle aree considerate vitali per l'invenzione del Parmigiano Reggiano. Storicamente, l'area di produzione si sviluppò lungo due direttrici principali, entrambe caratterizzate dalla presenza monastica:

  1. Tra Campegine, Calerno e Cadè (sulla riva destra dell'Enza, area Reggiana).
  2. Tra Fidenza, Fontevivo e Fontanellato (sulla riva sinistra del Taro, area Parmense).

Il Contributo Documentale

Il ruolo di Fontevivo non è solo geografico, ma è attestato anche nei documenti storici successivi, a dimostrazione della sua importanza nella filiera.

  • Definizione Geografica: In un documento storico fondamentale del 7 agosto 1612, il Duca di Parma Ranuccio I Farnese emise un atto che definiva per la prima volta l'area di provenienza del formaggio per essere denominato "di Parma". Tra i "luoghi circonvicini alla medesima città di Parma" autorizzati, viene menzionata esplicitamente la zona di Fontevivo, confermandone la centralità nella produzione del caseus parmensis.

In sintesi, i monaci cistercensi (e benedettini) fornirono la tecnica e l'organizzazione agricola per creare il formaggio, mentre l'Abbazia di Fontevivo fu uno dei centri monastici principali dove questa innovazione fu praticata, consolidata e successivamente riconosciuta come fondamentale area di origine.

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